Un forte lembo di terra protegge il versante nord del Golfo di Oristano, è San Giovanni di Sinis, nel comune di Cabras. E’ un luogo in cui le tonalità dell’azzurro del mare si mescolano con il verde della macchia mediterranea e l’oro della sabbia finissima e dei ruderi di arenaria degli antichi edifici della antica città di Tharros che fu un porto sicuro per i commerci nel Mediterraneo.
San Giovanni di Sinis è soprattutto un gioiello che conserva millenni di storia e archeologia e che custodisce ancora tanti segreti che nessuno ha ancora scoperto. Il primo incontro che si fa, è con la suggestiva chiesa paleocristiana in arenaria edificata nel VI Secolo.
Dal punto di vista naturale, gli arenili di San Giovanni di Sinis sono tutti diversi tra loro per estensione: alla spiaggia nota come “degli Scalini”, si accede attraverso due percorsi in legno posizionati su una parete di roccia. La spiaggia può essere stretta o più spaziosa, a seconda delle mareggiate e il fondale è caratterizzato dalla presenza delle secche. “Lo Spiaggione”, il nome parla da sé, è una spiaggia molto ampia, spaziosa e qui il distanziamento è garantito. Una lunga passeggiata sulla riva vi porterà ad ammirare la grande Torre dal basso.
Il promontorio su cui svetta la Torre di San Giovanni, posizionata a 50 metri sopra il livello del mare, fu costruita durante il periodo di dominazione spagnola a cui la Sardegna dovette sottostare tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, in alcuni periodi dell’anno può essere visitabile. Da lassù si gode di un ottimo panorama su tutto il Golfo di Oristano e dall’altro lato si può ammirare l’immensità del Mar di Sardegna, immaginando che a poche centinaia di chilometri si possano incontrare le coste dell’isola spagnola di Maiorca. Sempre dall’alto, è possibile notare l’ampia struttura della città fenicio punica di Tharros, l’area archeologica in cui si può accedere durante tutto l’anno. È qui che troviamo altre spiagge, un istmo separa il mare aperto dal mare più calmo del Golfo.
La nostra passeggiata lungo la stradina sterrata, accessibile solo ai mezzi autorizzati, può prendere due strade: a destra si procede verso il faro ed un altro immenso promontorio, quello di Capo San Marco; a sinistra si procede passando accanto a poche ville private costruite nella seconda metà del secolo scorso, fino ad arrivare alla piccola spiaggia de “La Caletta”, meta ambita dai marinai oristanesi per trascorrere qualche ora di relax a bordo della propria imbarcazione in un luogo riparato dal vento. Qui, non è difficile incontrare qualche volpe ed altri splendidi abitanti della macchia mediterranea, che, ricordiamolo, non devono essere avvicinati. Tutta l’area di San Giovanni di Sinis ricade all’interno dell’Area Marina Protetta Sinis Mal di Ventre e pertanto, le regole sul rispetto e la tutela dell’ambiente sono molto rigorose.
Credits foto: IG @mimmoandrone