CAMMINOS 1

“Camminos”, il trekking sul Montiferru ferito dal grande incendio

Il fuoco ha divorato molta vita, quassù, sul Montiferru. Era il 24 luglio 2021 e lo scirocco soffiava forte. In pochi giorni il rogo bruciò 20 mila ettari, toccando Santu Lussurgiu, Cuglieri, Scano Montiferro, Sennariolo, Tresnuraghes, Porto Alabe. I mezzi e le squadre a terra non bastavano per contrastare l’avanzata delle fiamme: nella sola giornata di domenica 25 luglio i canadair attivi sul Montiferru erano 8, con numerosi elicotteri, da mattina a sera si cercò di spegnere quel fuoco che dopo un anno ha lasciato ancora una grande ferita nera. 

 

Oggi, alle porte dell’autunno 2022, la neonata associazione Ispidientos di Santu Lussurgiu, ha voluto proporre un trekking leggero e adatto a tutti, proprio sulla cima del Montiferru, tra gli alberi anneriti, tra i cespugli di cui sono rimasti solo i rami scuri e alla base, accanto alle radici, riaffiora un verde rigoglioso e forte, è quello dei nuovi germogli. 

Pochi chilometri a piedi, su un territorio per lo più pianeggiante da cui ammirare sia la costa di Oristano, da San Giovanni di Sinis, passando per l’Isola di Malu Entu, fino a Santa Caterina, che il resto del Campidano, allargando la vista in lontananza fino al Gennargentu. 

“Camminos” è il trekking che tocca i sentieri che il fuoco ha riportato alla luce, che la vegetazione aveva protetto per decenni. Si tratta di percorsi noti alle memorie storiche del paese che il giovanissimo Francesco Gambino, studente del liceo scientifico, ha voluto tracciare e mappare sul suo dispositivo per poi raccontare ai partecipanti il suo sapere. 

“Su questi sentieri cerchiamo le tracce dell’uomo che ha vissuto queste montagne- racconta Francesco Gambino. “Si può notare cosa ha distrutto l’incendio, come distese di bosco e piante, e cosa è rimasto o cosa il fuoco ha portato alla luce, come le strutture nuragiche. Le montagne che il programma di Camminos attraversa e le sorgenti che tocca, donano un senso di identità alle persone del luogo- conclude lo studente di Santu Lussurgiu. Con Camminos attraversiamo Elighes ‘Uttiosos, sorgente simbolo del Montiferru, Monte Pertosu e Sa Rocca ‘e su Para, con le sue leggende e Sa Rocca Traessa, suggestiva roccia che si affaccia sul Campidano.”

“Per Ispidientos era un banco di prova: volevamo capire se le persone fossero pronte a tornare nei luoghi del grande incendio- spiega Mariano Lo Piccolo, presidente dell’associazione, “ci siamo riusciti e siamo soddisfatti”. Il prossimo appuntamento è quello del 23 ottobre 2022, consigliate scarpe adatte ai trekking, per informazioni: 3804640562 

Monte Arci, comune di Palmas Arborea

Il Monte Arci, a passeggio tra i boschi dell’antico vulcano

Un bosco, un immenso grande bosco in cui poter godere dei colori delle stagioni, un grande monte che accoglie chiunque arrivi alle sue pendici e decide di scoprirlo, immaginandone l’immensità, passo dopo passo. 

Il Monte Arci è uno dei più importanti in Sardegna, sui suoi versanti sorgono diversi paesi o frazioni di ben undici centri della provincia di Oristano: Ales, Masullas, Marrubiu, Morgongiori, Pau, Palmas Arborea, Santa Giusta, Siris, Usellus, Villaverde, Villaurbana. In tutti questi paesi c’è una strada che porta verso il verde rigoglioso e spontaneo del Parco Regionale che si estende per 270 chilometri quadrati. I sentieri che si possono percorrere sul Monte Arci sono numerosi e per tutti. Sul sito “parcomontearci.it” è possibile scegliere il percorso più adatto.  

 Durante le passeggiate in mezzo a questa natura incontaminata ci si può imbattere in querce secolari, tanto grandi che si fa fatica ad immaginare quanti anni possano avere. E poi i ruscelli che scorrono accanto a praterie di ciclamini rosa e a flora tipica del Mediterraneo, una vera e propria pace per i sensi. I grandi tavoli di pietra sono stati realizzati diversi decenni fa e sono ad uso pubblico, ricordando il rispetto e la pulizia dell’ambiente.  

Non è difficile incontrare distese di ossidiana, l’antica pietra nera di origine vulcanica (nel paese di Pau si può visitare anche un museo interamente dedicato all’ossidiana). Il ritrovamento di utensili in ossidiana, in particolare frecce da caccia, è la testimonianza della presenza degli abitanti sul Monte Arci in epoca preistorica. I punti di interesse sono diversi ed imperdibili: “Sa Trebina Longa”, un torrione basaltico a tronco conico si erge per 30 metri sull’altopiano a 812 m.s.l.m., nel territorio di Morgongiori. I percorsi del Monte Arci sono praticabili a piedi per lunghe passeggiate o trekking, in mountain bike, e molti sentieri portano a sorgenti di acqua fresca o panorami mozzafiato da cui si può ammirare tutto il Golfo di Oristano.